top of page

Fare un film 4

deserto-12.JPG

Il film documentario nell'era digitale a cura di Paola Lirusso

 

Intervista a Andrea Camerotto

 

 

 

DEFINIZIONE DI FILM

Nel suo statuto, all’art. 1, la Fiaf (Fédération Internationale des Archives du film), definisce il film nel modo seguente:

“Per film occorre intendere ogni registrazione di immagini in movimento, con o senza accompagnamento sonoro, quale che sia il supporto: pellicola cinematografica, nastro video, videodisco, od ogni altro procedimento conosciuto o da inventare”.

Poniamo alcune domande a Camerotto Andrea fotografo viaggiatore e regista di video documentari di viaggio

 

P 1) Qual è la tua posizione nei confronti della distinzione tra film di finzione e film documentario?

 

A-Provenendo dalla fotografia e con la passione dei viaggi, dello sport, dell'avventura e degli spazi aperti è naturale che sia maggiormente interessato al film documentario rispetto al film di finzione.   Prediligo certamente un film in cui si documenta la natura, gli animali, le città, le popolazioni, le situazioni che l'essere umano si è costruito attorno al suo mondo (come le tradizioni, le feste religiose, i momenti di socialità , i giochi) ed ogni altro momento della sua vita. Pertanto come nella fotografia, che con uno scatto si ferma un momento, anche nelle riprese video prediligo il fissare una azione, talvolta irripetibile.

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                              

P 2) Nel film documentario le immagini del reale hanno il ruolo di testimonianza ?

 

A-In un film documentario le immagini certamente hanno un ruolo di testimonianza della realtà anche se talvolta per raggiungere l'obiettivo del documentario è necessario "forzare" alcune situazioni che, con la presenza dell'operatore potrebbero venire compromesse.

Così che in determinate situazioni la ripresa viene effettuata da automatismi o videocamere fisse/nascoste comandate a distanza. Non si spiegherebbero altrimenti riprese video molto ravvicinate di animali o fenomeni naturali molto pericolosi. Molto spesso però la ripresa video nasconde volutamente alcuni particolari a favore di altri. In tal caso la testimonianza potrebbe sembrare incompleta  ma è sicuramente funzionale alla rappresentazione che si vuol dare.

Quindi le riprese del film documentario creano emozioni, positive o negative che siano, perché testimoniano il mondo reale che ci circonda. Questo modo di operare si esprime al meglio nel "reportage" in cui si evidenziano maggiormente le fasi emotive che provocano le riprese dell'evento.

 

P 3) L’uomo che ruolo ha nella realizzazione di un documentario, è solo un braccio che aziona una macchina?

O nella realizzazione si tralascia un lavoro produttivo e quindi di fatto il compimento di un prodotto manipolato?

 

A-La macchina e le attrezzature connesse sono esclusivamente in funzione del progetto che si vuol realizzare. E' sempre l'essere umano, con la sua sensibilità e conoscenza, che aziona la macchina al fine di realizzare immagini che ha precedentemente catturato con i suoi occhi.

Secondo me, anche nel "reportage", che è l'esempio massimo della immediatezza delle immagini riprese,  è sempre l'occhio dell'operatore che elabora la scena e prontamente  decide quando azionare la macchina da ripresa, trascurando talvolta i canoni classici della fotografia/video: la nitidezza, la velocità ed il diaframma.

Nel film documentario la scelta delle immagini per la costruzione del progetto prefissato hanno certamente un processo più lento, legato alla luce, alle condizioni atmosferiche, alle stagioni e alla ripetitività delle azioni della natura o dell'essere umano.

Tutte le riprese che vengono effettuate sono parte di un lavoro più ampio che vuol rappresentare la realtà della natura, che vuol divulgare situazioni ai più sconosciute, che vuol raccontare momenti di vita vissuta.    

 

P 4) Il montaggio quanto rispecchia e rispetta il ruolo di testimonianza nei film documentari?

 

A-Per la creazione di un film documentario il montaggio finale è fondamentale non per manipolare la realtà del racconto ma per renderlo più fruibile.

I silenzi di un deserto o i rumori di una foresta vengono certamente resi più emozionanti se accompagnati da una musica adeguata.

La confusione di una folla è sicuramente più comprensibile se supportata da una voce narrante che ne spiega le ragioni.

I tagli e le dissolvenze fra le diverse inquadrature  non offuscano la veridicità della testimonianza del film documentario ma ne accrescono l'attenzione e favoriscono la fase emotiva dello spettatore.

Certamente c'è anche il rovescio della medaglia, ogni immagine può essere usata anche per scopi di propaganda negativa, mistificando la realtà ed enfatizzando falsità costruite opportunamente per abbindolare gli sciocchi. Ma qui entra in gioco la correttezza e l'etica professionale del videomaker!

 

P 5) Il film documentario nell’era digitale secondo te ha avuto un incremento?

 

A-Sicuramente l'attrezzatura ed i supporti digitali hanno dato un forte impulso alla realizzazione di film documentari principalmente per la facilità di realizzazione degli stessi anche in campo amatoriale. Il passaggio dalle vecchie cineprese a pellicola alle nuove camcorder  ha portato notevoli vantaggi agli appassionati di video. La nuova tecnologia, i pesi e le dimensioni contenute hanno permesso così una maggior praticità nell'utilizzo delle attrezzature ed una migliore qualità delle riprese video del film documentario.

Inoltre con i sistemi digitali si possono rivedere immediatamente le riprese effettuate  dando modo di poter correggere o rifare parte del progetto da realizzare.

Ora fare una ripresa ed eseguire il montaggio è diventato molto più semplice ed immediato senza dover ricorrere a laboratori professionali, dando la possibilità ad ognuno di vestire i panni del "regista in erba" e realizzare il proprio film documentario.

 

P 6) Ci racconti  la tua esperienza in fatto di film documentario?

 

A-Amando viaggiare per conoscere luoghi e culture diverse  da qualche anno ho abbandonato la fotografia per dedicarmi alle riprese video. Ho scoperto che è molto più appagante realizzare un video che racconti situazioni ed eventi a cui ho partecipato con immagini, voci e suoni.

Al rientro a casa, dopo il lavoro di montaggio del film, poter rivedere sullo schermo le immagini, i colori e i suoni si provano le stesse sensazioni vissute durante il viaggio. Con queste riprese ritornano alla mente le persone incontrate, le emozioni vissute, le paure e le gioie, che una foto nella sua staticità non riuscirà a trasmettere completamente. Si riesce in tal modo, presentando il film,  a trasferire parte delle emozioni anche allo spettatore....segue

 (foto di viaggio di Andrea Camerotto)

bottom of page